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Sicurezza sul lavoro e smartworking: le regole da sapere

26 Aprile 2024 by Af73rb17 Salute e Sicurezza sul Lavoro 0 comments

Con l’arrivo della pandemia moltissimi italiani hanno avuto l’opportunità di svolgere la propria attività lavorativa da remoto, al sicuro tra le mura di casa.

Ma l’ambiente domestico è veramente sicuro per il lavoratore?
Vediamolo insieme!

Telelavoro e Smartworking: le regole di sicurezza sono diverse

Secondo i dati dell’ Osservatorio smart working del Politecnico di Milano circa 6,58 milioni di lavoratori si sono digitalizzati per lavorare totalmente da casa. Ma per svolgere il proprio lavoro in maniera salutare è bene tenere a mente quelle che sono le norme di sicurezza per lo smart working, che si differenziano da quelle del comune telelavoro.

Lo smart working non si svolge necessariamente presso la propria abitazione, cosa prevista dal telelavoro, inoltre non prevede limiti di orario ed è regolato solo da degli obiettivi che devono essere raggiunti in una determinata forma ed in un determinato periodo di tempo. Ecco perché il datore di lavoro deve capire la differenza tra telelavoro e smart working, individuando e indicando in tempo quelli che sono i comportamenti da tenere o non tenere.

Lo smart working chiamato anche “lavoro agile” dalla legge n. 81/2017, viene definito da quest’ultima come la

“modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orari o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa. La prestazione lavorativa viene eseguita, in parte all’interno di locali aziendali e in parte all’esterno senza una postazione fissa, entro i soli limiti di durata massima dell’ orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.”

Normativa Lavoro Agile – Responsabilità del datore di lavoro sulla sicurezza dello smart worker

È chiaro che lo smart worker ha grandi margini di movimento, ma la libertà si sà, può portare a comportamenti eccessivamente pericolosi.

Il datore di lavoro ha il compito di concentrarsi su quattro aspetti:

  • stabilire delle policy organizzative, dettando delle regole precise sui luoghi di lavoro da frequentare, sugli orari e sugli strumenti utilizzabili
  • mettere a disposizione dello smart worker i giusti strumenti per svolgere il lavoro fuori dai locali aziendali, così che il dipendente non si stressi e mantenga alto il livello di produttività
  • fornire direttive sull’organizzazione degli spazi di lavoro in modalità agile
  • regolare la leadership e il controllo del lavoro svolto. 

Se gestisci un team a distanza, libero di esercitare nei luoghi più disparati, contattami.

Monitoreremo insieme la condotta dei lavoratori, prenderemo le giuste precauzioni ed opereremo efficacemente in sinergia per evitare spiacevoli inconvenienti.

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