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Alte temperature e ambiente di lavoro

26 Aprile 2024 by Af73rb17 Salute e Sicurezza sul Lavoro 0 comments

Le ondate di caldo di questa estate 2022 e lo stress termico ambientale incidono sui lavoratori

In questa estate 2022, afa, umidità, cambi repentini di temperatura e venti molto caldi, stanno mettendo a dura prova gli italiani.

INAIL, a seguito delle ondate di caldo nell’estate in corso, ha pubblicato un vademecum destinato ai lavoratori, ai datori di lavoro e ai Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione (RSPP). Il documento, redatto in collaborazione con CNR-IBE, affronta da vicino le principali patologie da caldo e calore, con focus sui fattori scatenanti e le prime misure cautelative da prendere.

Il Progetto Worklimate a favore dei lavoratori

Nell’anno 2019 l’INAIL ha finanziato, in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto per la BioEconomia (CNR-IBE), un progetto che vede al suo centro delle strategie per contrastare lo stress termico ambientale a favore dei lavoratori. Tale progetto prende il nome di “Progetto Worklimate” e attraverso la banca dati degli infortuni dell’INAIL prende in considerazione la stima dei costi sociali degli infortuni sul lavoro causati dal caldo, con l’obiettivo di definire piani di intervento e prevenzione dei rischi.

Decalogo INAIL per prevenire le patologie da calore nei luoghi di lavoro

L’INAIL ha dettato meticolose raccomandazioni che mirano a pianificare in maniera efficace gli interventi aziendali per quanto riguarda la prevenzione del rischio da microclima.

È importante sottolineare che è dovere del datore di lavoro, tramite il SPP, attuare le misure ivi descritte, nonché individuare i ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, secondo quanto prescritto dal D. Lgs. 81/08.

Il Decalogo INAIL (in breve):

  1. Individuare un responsabile per la sorveglianza delle condizioni meteoclimatiche.
  2. L‘identificazione dei pericoli e il riconoscimento dei rischi legati al caldo e delle patologie ad esso collegate. Gli strumenti di identificazione includono l’utilizzo di piattaforme previsionali come quella messa a punto nel Progetto WORKLIMATE (https://www.worklimate.it/scelta-mappa/), in grado di fornire previsioni personalizzate sulla base dell’attività fisica svolta dal lavoratore e dell’ambiente di lavoro.
  3. Aumentare la consapevolezza dei lavoratori sugli effetti sulla salute dello stress da caldo e sulle misure di prevenzione e protezione da adottare, grazie a ore di formazione.
  4. Rendere disponibile acqua potabile da bere e acqua per rinfrescarsi e curare l’abbigliamento.
  5. Se necessario è possibile modificare gli orari di lavoro per ridurre l’esposizione dei lavoratori al calore.
  6. Assicurare, ove possibile, la disponibilità di aree completamente ombreggiate o climatizzate per le pause e il raffreddamento. Concedere pause brevi ma frequenti in luoghi idonei.
  7. Aumentare gradualmente i carichi di lavoro e l’esposizione al calore dei lavoratori, favorendo l’effettuazione di frequenti pause per l’approvvigionamento di acqua e il riposo all’ombra. Avverrà così una corretta acclimatazione.
  8. Promuovere il reciproco controllo dei lavoratori.
  9. Prima dell’esposizione dei lavoratori al calore è fondamentale sviluppare (con la collaborazione del medico competente e del responsabile della sicurezza) un piano di sorveglianza per il monitoraggio dei segni e dei sintomi delle patologie da calore e di risposta alle emergenze, per favorire precocemente la diagnosi e il trattamento. 
  10. I luoghi di lavoro in ambienti chiusi possono essere raffreddati con l’utilizzo del condizionatore o di ventilatori.

Se vorresti saperne di più per il bene dei tuoi lavoratori o per la tua incolumità sul posto di lavoro, contattami.

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